Euro Disney schiacciata da quasi 2 miliardi di debiti

Brutta gatta da pelare per il parco divertimenti più importante d’Europa: Euro Disney è talmente piena di debiti da essere in crisi di liquidità. Il Parco giochi è una delle più importanti mete turistiche del vecchio continente, un luogo dove grandi e piccini possono vivere un sogno. Ma, al di la di tutto questo, c’è da fare i conti anche con la realtà che è fatta di debiti che, per l’esattezza, amontano a 1,7 miliardi di euro.

Una cifra mostruosa che ha messo in ginocchio la società francese controllata dalla Disney. L’exploit del debito è stato causato dalla crisi economica che, inevitabilmente, ha ridotto il numero di visitatori del parco. In effetti il costo da sostenere per poter usufruire dei servizi offerti dal Parco divertimenti è piuttosto importante se messo in relazione alla situazione di molte famiglie europee.

Insomma si potrebbe dire che l’attuale congiuntura economica non abbia, di certo, aiutato il managment della società francese a risanare i debiti pregressi creandone, al contrario, di nuovi.

Ora l’unica soluzione possibile è quella di ripristinare la cassa e permettere a Euro Disney di continuare pagare stipendi e forniture e ad investire nella struttura per renderla sempre più appetibile ai visitatori. Smettere di apportare migliorie alle attrazioni, infatti, darebbe il colpo di grazia al Parco divertimenti numero 1 d’Europa.

Per il momento, quindi, si procederà con una ricapitalizzazione da 1 miliardo di euro che verrà garantito dalla Walt Disney. Questo dovrebbe mettere fuori dai guai la società francese che gestisce l’attività del parco e permettere di andare avanti negli investimenti.

Insomma, per il momento, seppur con qualche difficoltà, Euro Disney continuerà ad allietare le giornate di grandi e bambini ma attenzione… qui siamo nella vita reale e non nelle favole. Se la situazione non verrà gestita in maniera ottimale dal nuovo presidente Tom Wolber, il rischio è che il parco possa, un giorno, chiudere definitivamente i battenti.