Chi è, cosa fa e come si diventa analista finanziario
|Il mondo della finanza attrae sempre più frequentemente giovani desiderosi di intraprendere un percorso lavorativo in un ambito che viene considerato al momento piuttosto solido e accompagnato da stipendi che appaiono al di sopra della media. Se questi elementi possono essere veri, occorre però aver presente che non ci si improvvisa analista finanziario ma serve un percorso di studi ben preciso per diventarlo a tutti gli effetti. Prima però di approfondire questo aspetto, può essere utile fare chiarezza su quelli che sono i compiti di questa figura.
Chi è
L’analista finanziario è un professionista specializzato nello studio e nell’interpretazione di dati economici, finanziari e di mercato. Il suo ruolo principale è quello di fornire informazioni e consigli utili per la gestione degli investimenti, sia per i clienti privati che per le aziende o grandi istituzioni finanziarie. Questi esperti operano in vari contesti, come banche, società di gestione del risparmio, fondi di investimento e consulenze private. L’analista finanziario si distingue per le sue competenze tecniche e per la capacità di interpretare dati complessi, utilizzando modelli matematici, strumenti statistici e software avanzati. Tra le sue qualità fondamentali figurano precisione, capacità analitiche, una conoscenza approfondita dei mercati finanziari e delle dinamiche economiche globali, oltre che un innato spirito critico per poter unire le proprie conoscenze a quelli che sono i possibili andamenti del mercato finanziario.
Cosa fa
L’analista finanziario svolge diverse attività , tutte mirate a supportare decisioni strategiche nel campo degli investimenti e della gestione delle risorse finanziarie. Una delle sue mansioni principali è l’analisi dei bilanci aziendali e dei report economici per valutare la solidità e il potenziale di crescita di un’impresa. Inoltre, monitora costantemente l’andamento dei mercati finanziari, individuando trend e opportunità di investimento. Gli analisti spesso elaborano previsioni economiche, redigono rapporti dettagliati e forniscono raccomandazioni su azioni, obbligazioni, fondi comuni e altri strumenti finanziari. In alcuni casi, partecipano a incontri con clienti o dirigenti per spiegare i risultati delle loro analisi e suggerire strategie di investimento personalizzate. Questo ruolo richiede un continuo aggiornamento dato il rapido evolversi dei mercati e soprattutto delle normative che regolano il settore legato agli investimenti, per cui è necessario rimanere sempre in linea con le più recenti disposizioni di legge, a maggior ragione in questi mesi in cui si è discusso della Legge di bilancio del 2025 nel caso italiano.
Come si diventa
Diventare analista finanziario richiede un percorso di studi mirato, accompagnato da esperienze pratiche e certificazioni specifiche. La base formativa è generalmente una laurea in economia, finanza, ingegneria gestionale o discipline affini. Ovviamente una buona preparazione in ambito finanziario viene offerta anche da altri percorsi formativi della facoltà di economia che non sono del tutto focalizzati sulla finanza. Consultando ad esempio una guida sulla laurea online in economia aziendale si nota che elementi attinenti a questo ambito si hanno già a partire dal secondo anno e la loro presenza si fa più diffusa man mano che si prosegue lungo gli studi, a prescindere che si tratti di università tradizionali o atenei telematici come Unicusano.
Successivamente, molti professionisti scelgono di proseguire con un master o corsi di specializzazione per approfondire tematiche avanzate come la gestione del rischio, la valutazione aziendale o l’analisi quantitativa. Oltre alla formazione accademica, è fondamentale acquisire competenze tecniche attraverso tirocini o esperienze lavorative in aziende del settore. Per distinguersi ulteriormente, molti analisti finanziari ottengono certificazioni riconosciute a livello internazionale, come il CFA (Chartered Financial Analyst), che rappresenta uno standard di eccellenza nel campo. La certificazione richiede il superamento di tre esami e un minimo di esperienza lavorativa pertinente. Infine, sono essenziali soft skills come la comunicazione efficace, la capacità di lavorare sotto pressione e un forte orientamento al problem-solving.